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Storia del Pilates

Joseph Pilates works with a client in 1961. C Rapoport/Getty Images

Joseph H. Pilates: un rivoluzionario al servizio delle persone

“Pensa a quello che fai mentre lo stai facendo”

Era questo uno dei motti di Joseph H. Pilates, colui che diede vita a quello che oggi è conosciuto come il “Metodo Pilates” unendo le qualità migliori dei metodi di allenamento fisico utilizzati in Oriente e in Occidente. Un motto in grado da solo di sintetizzare la visione di una vita. Obiettivo del metodo che Pilates iniziò a sviluppare nella prima metà del XX secolo era infatti aiutare le persone a sviluppare la flessibilità e la forza dei muscoli e a raggiungere il più alto equilibrio tra corpo e mente attraverso l’esecuzione precisa degli esercizi e il controllo totale dei movimenti.


Nato nel 1880 a Monchengladbach, una piccola città a pochi chilometri da Dusseldorf in Germania, Joseph H. Pilates fu subito posto di fronte al proprio Destino: bambino gracile affetto da asma, rachitismo e febbre reumatica, sviluppò naturalmente un interesse verso l’anatomia e lo studio del proprio corpo, su cui iniziò a lavorare duramente per riacquistare la salute fisica. I risultati non si fecero attendere: dopo aver ottenuto successi come boxer e ginnasta in patria, nel 1912 partì per l’Inghilterra dove divenne presto una star come atleta circense.

La vera svolta della sua vita avvenne nel 1914 quando, durante la Prima Guerra Mondiale, fu internato con altri tedeschi in un campo di concentramento a Lancaster e poi trasferito sull’Isola di Man dove divenne infermiere. Fu proprio in questo periodo che, dopo aver appreso i rudimenti del wrestling e della difesa personale, iniziò a escogitare il suo sistema di esercizi al fine di riabilitare i ricoverati che soffrivano di infermità e disagi fisici causati dalla prigionia. Inventò così esercizi originali, utilizzando gli oggetti che aveva a disposizione come le molle dei letti e le botti di legno.


Questi esercizi erano pensati per essere divertenti e assolutamente non noiosi perché Pilates era convinto che la riabilitazione di una persona dovesse
essere un’esperienza piacevole. Il paziente era quindi invitato a “giocare” con gli attrezzi, ponendosi come obiettivo quello di “vincere” la propria sfida raggiungendo un controllo
completo del corpo attraverso la mente.

Finita la guerra, Joseph Pilates tornò in Germania dove iniziò ad allenare in difesa personale e preparazione fisica singoli privati e i membri della polizia militare di Amburgo. Disapprovando però il nuovo indirizzo intrapreso dallo Stato tedesco, nel 1925 decise di andare negli Stati Uniti. Nel corso del viaggio conobbe Clara, maestra d’asilo malata di artrite. Impegnatosi a curarne la salute, Joseph finì per innamorarsene e poco dopo la sposò. A New York, nella famosa Ottava Avenue, aprì il suo studio, inizialmente focalizzandosi nella riabilitazione dei ballerini. La notorietà di Pilates aumentò
in modo esponenziale, tanto che importanti coreografi richiedevano le sue cure per i propri danzatori.

Nel 1967, all’età di 87 anni, Joseph H. Pilates mancò, forse a seguito dei danni subiti nel corso dell’incendio del suo studio avvenuto l’anno prima. Sua moglie Clara proseguì a praticare i suoi insegnamenti guidando lo studio fino alla sua morte dieci anni dopo, nel 1977.

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